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Airborne => Secondo me... => Topic creato da: LeOnAir il 12 Luglio 2014, 21:48:15



Titolo: Riflessione su noi piloti vds
Post di: LeOnAir il 12 Luglio 2014, 21:48:15
A 14 anni dalla bici sono passato al Ciao. Andava così veloce che non avevo il coraggio di accelerare fino in fondo.
Sono andato in città ( 5 km in tutto ) e mi sono perso. Al ritorno andavo a tutta birra ( 45km/h ) e mi sentivo un Dio.

A 16 il babbo mi compró il 125! Aprilia extrema! Andava come un razzo ( quasi i 200 ) . Feci patente da privatista e il raggio d'azione si allargó .

A 18 anni feci la patente della macchina , sempre da privatista, e guidai una Panda 750 cl, 4 marce , rossa fiammante, e ci girai buona parte del nord italia.

A 22 anni, via militare , feci la patente C e D, portavo 10 / 11 commilitoni o più su  pulmini/ blindati da 7 tonnellate.

A 23 anni ho cominciato a fare il caldaistA e a guidare tutti i giorni il mio furgoncino.

Mediamente faccio circa 30000 km con il furgone e circa 10000 con l'auto . Non sono molti, ma in termini di ore supero abbondantemente le 1000 ore anno.

Tutto questo papiro ( oltre ad ammettere di essere stato un fortunato e privilegiato )  per esprimere il mio fastidio e la mia sorpresa quando vedo automobilisti / motociclisti che attorno a me guidano in modo talmente insulso da farmi capire di essere inesperti o poco avvezzi alla guida .
Il sabato e la domenica poi appaiono  " automobilisti "  da 1000 km / anno ( 20 km tra sabato e domenica.. )  che li riconosci da tre macchine dietro.



A 34 anni ho fatto l'attestato vds

A 35 ho fatto il biposto

A 37 sto facendo il corso per l'avanzato

Sul libretto non arrivo a 200 ore, di cui un centinaio fatte l'anno scorso....
Sto attento, faccio i controlli, ho una check list mnemonica ( BEPPPPA TRUFF ) che mi fa controlLare le 10 cose che mi servono , do un'occhiata al motore , volo con bussola e orologio ma anche con gps, cerco di apprendere il max dai miei istruttori, cerco di non fare passi più lunghi delle mie gambe .... Ma...

Se paragonassi le ore di volo con le ore di guida... Vorrebbe dire guidare l'Auto ogni 12-13 giorni....

Quando penso a queste cose mi chiedo se tanti incidenti nel vds non siano dovuti ad una sopravvalutazione di noi stessi,
Che in definitiva ( salvo rare eccezioni ) non siamo altro che pilotastri della domenica ( e spesso della domenica si, domenica no... )


Edit: rileggendo quanto ho scritto ritengo che lo stesso discorso valga anche per i possessori di ppl ( salvo anche qui rare eccezioni )


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: AfricanEagle il 12 Luglio 2014, 23:13:15
A 16 anni papà mi compro il Boxer (per andare in aeroporto)

A 18 anni presi il brevetto di 1° grado (pagato da papà)

A 19 anni presi il brevetto di 2° grado (pagato da solo con sconto dell'aeroclub locale)

A 20 anni sotto militare presi la patente ABCDE (pagato dallo Stato)

La macchina la guido tutti i giorni, in un anno 25000km.

L'aereo mediamente una volta a settimana, sommato le ore di volo corrisponde a circa 4 giorni.

 :(





Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: OOAVA il 13 Luglio 2014, 00:40:33
dico solo che 1 ora di volo vale 1000 ore di noiosissima guida in automobile
in cielo andiamo a caccia di nuvole e di emozioni
in macchina sono i radar che vanno a caccia dei ns portafogli..
in aereo  dipendiamo da noi
in macchina dipendiamo troppo spesso dagli altri
non c`e`paragone.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Gaz il 13 Luglio 2014, 08:15:33
Citazione
Quando penso a queste cose mi chiedo se tanti incidenti nel vds non siano dovuti ad una sopravvalutazione di noi stessi,
Che in definitiva ( salvo rare eccezioni ) non siamo altro che pilotastri della domenica ( e spesso della domenica si, domenica no... )

Edit: rileggendo quanto ho scritto ritengo che lo stesso discorso valga anche per i possessori di ppl ( salvo anche qui rare eccezioni )

Il ragionamento fila e la conclusione (sopravvalutazione di noi stessi) è certamente un fattore importante.
Viceversa, credo che il poco esercizio abbia un importanza contenuta.
Molti di coloro che ci anno lasciato la pelle erano soggetti da 100h/anno, che non sono poche.

Certamente vera l'ultima: gli effetti dello scarso esercizio sono evidentemente indipendenti dal tipo di licenza.
Verrebbe anzi da pensare che siano più rilevanti tanto più è complessa la macchina.
G



Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: MarcuLee il 13 Luglio 2014, 09:26:24
L'unica domanda da farsi veramente è perché sono in pratica a zero gli incidenti degli allievi del periodo solista (pre e post attestato) mentre viene giù gente ben preparata.

PS) Non è retorica, proprio non me lo spiego, ma se ci fate caso...


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Mariko il 13 Luglio 2014, 09:56:33
Infatti Cacciatore quando parla di scarsa preparazione è senz'altro fuori bersaglio.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Nicola I-6683 il 13 Luglio 2014, 10:43:43
L'unica domanda da farsi veramente è perché sono in pratica a zero gli incidenti degli allievi del periodo solista (pre e post attestato) mentre viene giù gente ben preparata.

PS) Non è retorica, proprio non me lo spiego, ma se ci fate caso...

ipotesi: diversi livelli di autodisciplina?

sintesi rozza:
nel caso dell'allievo (o pilota consapevolmente limitato) c'è la percezione dei propri limiti e di ciò che è necessario fare per tenercisi lontani, poi le cose cambiano


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Gaz il 13 Luglio 2014, 11:18:58
Citazione
nel caso dell'allievo (o pilota consapevolmente limitato) c'è la percezione dei propri limiti e di ciò che è necessario fare per tenercisi lontani, poi le cose cambiano
Rozza un par de ciufoli, è esattamente il mio pensiero :-*
Integro:

L'allievo SA di non sapere, e si comporta di conseguenza (salvo rare e temibili eccezioni)

Il "diplomato" a T.P. ha CONCLUSO l'iter formativo. Se vuole completasi a livello teorico/pratico è libero di farlo, altrimenti il suo bagaglio teorico/aerodinamico è dato e non aumenterà, ovvero non aumenterá la sua capacità di CAPIRE la macchina.

Viceversa con il passare delle ore volate aumenterà, e di molto, la sua capacità di USARE la macchina, ovvero anche andare a curiosare verso i limiti dell'inviluppo (e purtroppo anche parecchio oltre)
G




Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: robur il 13 Luglio 2014, 11:39:13
L'unica domanda da farsi veramente è perché sono in pratica a zero gli incidenti degli allievi del periodo solista (pre e post attestato) mentre viene giù gente ben preparata.

PS) Non è retorica, proprio non me lo spiego, ma se ci fate caso...

ipotesi: diversi livelli di autodisciplina?

sintesi rozza:
nel caso dell'allievo (o pilota consapevolmente limitato) c'è la percezione dei propri limiti e di ciò che è necessario fare per tenercisi lontani, poi le cose cambiano


Ciao , quoto Nicola . Racconto il mio caso . Ho l'attestato da aprile 2013 e ad oggi ho circa 15 ore di volo , volo a noleggio quando l'aereo è disponibile , poco. Ma per dare una sferzata a tutto ciò dato che è la navigazione il mio cruccio mi sono trovato con un socio del campo per andare a Ozzano per "cielo e volo" . La mattinata si prensentava con foschia verso piacenza è migliorato si è fatto cmq un buon volo splendido il ritorno. Ma ero con un esperto. E qui sta il punto se fosse stato per me io al massimo avrei fatto il giro campo per la foschia presente.

E' un dato di fatto quando ci sono incidenti la prima cosa detta è : era molto esperto !!


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: LeOnAir il 13 Luglio 2014, 13:38:03
Il Gaz ha colto il mio pensiero, ma chiedo : 100 ore/anno sono tante o poche?
Credo che la risposta corretta sia: dipende.

100 ore di Alex104 corrispondono a 100 ore di giri campo?
In queste 100 ore il tempo era sempre cavok? O sempre marginale?

In queste 100 ore sono decollato, seguito la rotta del gps e atterrato o ho anche acceso il cervello per capire dove ero e a che quota?

Ho sempre volato livellato?

O ogni volta ho tirato sempre di più?

Ho sempre volato da solo? O con passeggeri? O con istruttori?

Ho volato con persone esperte?

 ???

Ma cosa vuol dire esperto? Come faccio a sapere chi è esperto nel mio campo? Chi ha 1000 ore? Ma fatte in quanto? In vent'anni, in 10, in 5? E fatte come?

Non mi vergogno di ammettere di non salire volentieri su aerei altrui, e nemmeno mi piace troppo portare passeggeri che non conosco. Mi fido poco.

Diffido di chi crede di essere "esperto".
Nel mondo del mio lavoro, e nella vita  i veri Esperti con la E maiuscola che ho conosciuto erano e sono persone che continuano a studiare e ad approfondire.

Continuare a volare in modo automatico, ripetitivo e abitudinario secondo me NON è fare esperienza.

Anche essere valutati in modo periodico secondo me è importante, serve a farci scoprire difetti o abitudini sbagliate..... E magari pericolose...


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Flak il 13 Luglio 2014, 14:56:24
Tutte giuste le considerazioni su consapevolezza del rischio, prudenza e superamento dei limiti, ma non bisogna fare confusione tra rischio individuale (probabilità di avere un incidente, per ora volata), che è quello che interessa il pilota, e rischio percepito (incidenti nell’arco di un periodo), che interessa poco.

Bisogna infatti metterci che il numero di piloti “inesperti”, prendiamo quelli con meno di 100 ore, è presumibilmente molto inferiore al numero di quelli che hanno più di 100 ore, e che le ore volate dei primi sono, dato un periodo, inferiori ai secondi (se non altro per motivi matematici, ma anche per la tendenza dei primi a volare solo in situazioni ottimali, quindi meno frequentemente). Questo significa che anche a parità di rischio “individuale”, o superiore, nella casistica per periodo apparirebbero meno.

E anche in un settore che cresce in assoluto ogni anno (mettiamo 1.000 nuovi piloti ogni anno), il numero percentuale di piloti con scarsa esperienza, rispetto al totale, decresce proporzionalmente (un conto 1.000 novizi su 5.000 navigati, un conto 1.000 su 100.000). Per assurdo, se il numero di nuovi piloti si azzera o diviene una piccola frazione dei piloti attivi, dopo qualche anno il 99% degli incidenti interesserà piloti esperti.

Sarebbe interessante quindi sapere il numero di piloti per fascia di esperienza (100 ore, 200, 300 etc…) le ore volate e i loro incidenti nel periodo, per capire  quanto influisce realmente l'inesperienza/esperienza sul rischio.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Flak il 13 Luglio 2014, 15:08:41
Cioè, per spiegarmi meglio, non mi sorprenderebbe affatto sapere che nelle automobili il numero di incidenti con guidatori di oltre 5 anni di esperienza è molto maggiore, in un anno, rispetto a quelli che coinvolgono guidatori inesperti; non sarebbe però sufficiente per concluderne che un guidatore più esperto sta rischiando più di uno alle prime armi (per le auto, stando ai ragionamenti delle assicurazioni, penso si possa proprio escludere).


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Nicola I-6683 il 13 Luglio 2014, 16:52:35
il topic è partico con l'interrogativo sulla percezione del proprio "io pilota" come parametro influenzante gli incidenti

penso che l'analisi delle ore volate raportate a qualsiasi cosa sia un aspetto influenzante ma diverso, e comunque solo uno degli aspetti da considerare se vogliamo seguire un approccio statistico

per esercizio mentale ne propongo alcuni

- età del pilota
- anzianità di volo del pilota
- anzianità di volo sul modello specifico
- anzianità di volo distribuita su diverse tipologie di velivolo (3 assi, pendolare, aliante, biciclo, triciclo, ecc)
- esperienza profesisonale di volo pregressa (civile, militare, ecc)
- condizioni psico fisiche generali nel periodo
- cura e mautenzione del velivolo
- durata del volo dell'incidente
- attività di volo immediatamente precedente all'incidente
- rifornimento
- complessità del velivolo nella gestione operativa (rubinettume carburante vario, PVV, carrello retrattile, ecc)
- scopo del volo
- condizioni al contorno 1 (spettatori di vario tipo al suolo, passeggero)
- condizioni al contorno 2 (impazienza, fretta, frenesia, traffico in volo e al suolo, ecc)
- variazione delel condizioni ipotizzate e reazione conseguente
- meteo
- ambito consciuto o sconosciuto
- livello di competenza tecnica relativa al velivolo e ai suoi componenti
- livello di competenza aerodinamica
- livello di autonomia decisionale/resistenza ai condizionamenti
- attitudine al pensiero razionale
- velocità decisionale
- frenesia decisionale (la velocità supera il limite del pensiero razionale)





Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: EurostarSL il 13 Luglio 2014, 18:02:56
This is just pure jibber jabber

NON esiste la verità, e cercarla è pura retorica.

NON esiste l'esperienza, nel senso che non esiste un livello in cui uno è talmente esperto da aver già vissuto ogni situazione

NON esiste la prudenza, nel senso che uno ticks all the boxes e poi gli pianta il motore in decollo e finisce in un fiume

NON esiste l'esercitarsi con l'istruttore, nel senso che più fai cose nuove meglio è, ma poi ci sarà quella volta in volo che ti capiterà quella cazzata che non hai mai provato.


Io sono anni che predico il fatto che tutti questi threads siano, IMHO, completamente inutili.

L'unica cosa che esiste è l'intelligenza, ovvero l'abilità di fare le cose nella maniera migliore, prevedendo il prevedibile, non ficcandosi volontariamente nei casini e più che altro tenendo sempre ben presente che shit happens


Esempiuccio banale?!?! Vai...
Marzo 2014, Bahams, in mezzo all'oceano con un Piper senza una lingua di terra a perdita d'occhio in direzione Santo Domingo...bum, pompa vacuum morta. Tutti i giroscopici andati, fucked up.
Prevedibile? Esercitabile? ...mica tanto
Ma l'intelligenza ci (ero con Arturo) ha fatto fare quella tratta in un giorno di bel tempo, di chiaro limite fra mare ed orizzonte (e solo chi ha volato in mare aperto sa di cosa parlo) e ci ha fatto tenere sott'occhio le mappe per ridisegnare la rotta in caso di bisogno.

Io di queste storie ne ho 5000 da raccontare, sarà anche perché di ore ne ho diverse, in taaaaaanti stati diversi ed in tutte le stagioni dell'anno.

Marculì potrebbe aver voglia di raccontare le accuratissime previsioni meteo di Tallin magari...e come abbiamo gestito una situazione non esattamente facile.

Intelligenza e calma...il resto è pura sorte


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Nicola I-6683 il 13 Luglio 2014, 20:47:19
...prevedendo il prevedibile,

il che comporterebbe una approfondita conoscenza di:
- situazioni prevedibili
- guasti ragionevolmente prevedibili
- casini ragionevolmente prevedibili


non ficcandosi volontariamente nei casini...

il che comporta una certa dose di autodisciplina


Intelligenza e calma...il resto è pura sorte

possiamo dire che una persona che per una volta non riesce ad autodisciplinarsi a sufficienza non è intelligente?


...per quanto riguarda la calma effettivamente dovremmo rivalutarne l'importanza, essendo determinante per compiere le azioni adeguate; rilfettendoci però la calma di una persona in un particolare momento dipende da molti dei fattori che ho elencato un paio di interventi prima

almeno, credo



Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: LeOnAir il 13 Luglio 2014, 21:34:03
A volte mi sembra che se si parla di piloti e di aerei molti di noi perdano di obiettivitá.
Ipotesi strampalata: se un " inconveniente automobilistico " avesse alte probabilità di decesso dei passeggeri,  Affidereste la vostra vita ( o di vostra moglie, o DEI VOSTRI FIGLI ) ad un automobilista con 700 ore di guida?

Io 700 ore le ho fatte il primo anno di patente con la Panda ( o forse anche più di 700 ).

Cat, tu dici che é intelligenza, calma e culo, però poi dici anche che una volta non sei decollato perché alla prova magneti avevi cali di giri differenti tra uno e l'altro.
Sarei curioso di sapere qua dentro in quanti avrebbero abortito il volo come te.

Su questo forum scrivono molte persone che hanno una esperienza aeronautica veramente notevole. Credo che spesso si faccia l'errore madornale di credere che questa competenza sia comune.





This is just pure jibber jabber

NON esiste la verità, e cercarla è pura retorica.

NON esiste l'esperienza, nel senso che non esiste un livello in cui uno è talmente esperto da aver già vissuto ogni situazione

NON esiste la prudenza, nel senso che uno ticks all the boxes e poi gli pianta il motore in decollo e finisce in un fiume

NON esiste l'esercitarsi con l'istruttore, nel senso che più fai cose nuove meglio è, ma poi ci sarà quella volta in volo che ti capiterà quella cazzata che non hai mai provato.


Io sono anni che predico il fatto che tutti questi threads siano, IMHO, completamente inutili.

L'unica cosa che esiste è l'intelligenza, ovvero l'abilità di fare le cose nella maniera migliore, prevedendo il prevedibile, non ficcandosi volontariamente nei casini e più che altro tenendo sempre ben presente che shit happens


Esempiuccio banale?!?! Vai...
Marzo 2014, Bahams, in mezzo all'oceano con un Piper senza una lingua di terra a perdita d'occhio in direzione Santo Domingo...bum, pompa vacuum morta. Tutti i giroscopici andati, fucked up.
Prevedibile? Esercitabile? ...mica tanto
Ma l'intelligenza ci (ero con Arturo) ha fatto fare quella tratta in un giorno di bel tempo, di chiaro limite fra mare ed orizzonte (e solo chi ha volato in mare aperto sa di cosa parlo) e ci ha fatto tenere sott'occhio le mappe per ridisegnare la rotta in caso di bisogno.

Io di queste storie ne ho 5000 da raccontare, sarà anche perché di ore ne ho diverse, in taaaaaanti stati diversi ed in tutte le stagioni dell'anno.

Marculì potrebbe aver voglia di raccontare le accuratissime previsioni meteo di Tallin magari...e come abbiamo gestito una situazione non esattamente facile.

Intelligenza e calma...il resto è pura sorte


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: OOAVA il 13 Luglio 2014, 21:42:40
concordo con Cat . E`difficile applicare una serie di criteri assolutamente razionali e logici  all uomo i cui comportamenti , pur se supportati  da un IQ che bene o male gli permette fare bene  molte cose,  fra le quali volare, sono pero soggetti a momenti di irrazionalità o distrazione o alterazione o come volte chiamarla  . E`parte della nostra natura. L incidenza di tali eventi  sull attività totale del volo la otteniamo solamente dalle statistiche degli incidenti palesemente evitabili.
il resto è e rimane un area grigia sulla quale possiamo discutere ad libitum senza arrivare alla certezza e alla verita`assoluta.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: MarcuLee il 13 Luglio 2014, 22:59:40
Oltre a quotare Sandro in toto, approfondisco...
Togliamo dal discorso gli estremi, ovvero la sfiga cieca e il culo infinito.
Se è vero che non esiste l'esperto in assoluto, è vero che esistono dei livelli di esperienza.
Io francamente oramai capisco con chi ho a che fare solo dagli argomenti che tratta. Attenzione, non che io sia giudice o punto di riferimento, ma riesco a capire il famoso "livello di esperienza".
Poi non sono d'accordo sul fatto che volare spesso allo stesso modo sia inutile: ogni decollo insegna qualcosa.

PS) Sandro Tallin me lo ricordo bene, come anche il decollo da Umea è il nostro volo di ricognizione a Parnu, quello che han dovuto accendere le luci .... ;D


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: AfricanEagle il 13 Luglio 2014, 23:32:20
My two cents.

Testa, consapevolezza dei propri limiti ed umiltà. Funziona sempre, indipendentamente dall'esperienza.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: FABRIZ il 14 Luglio 2014, 00:42:11
Tutto vero quello che dite... Ma, secondo me, ci vuole anche una buona preparazione teorica.
La pratica serve a verificarla e consolidarla.
Ho letto la lista di Nicola. L'approccio mi piace. Anch'io amo essere analitico. L'unica cosa mi sembra sia espressa in modo specifico su alcuni aspetti, generico su altri. Per esempio, "meteo". Cosa intendi? Guardarlo o saperlo guardare?
Per mia constatazione la maggiore debolezza conoscitiva che riscontro è nella navigazione e nell'uso dei suoi strumenti e nella conoscenza meteo e dei suoi strumenti.
In particolare quest'ultimo che è causa della maggior parte degli incidenti.

Un pilota non diventa esperto per le ore che fa volando.
La tecnica di volo, sbaglierò, ma è più facile di quella della automobile.
È quanto sta intorno.
Imparare navigazione e meteo attraverso la propria esperienza è assurdo.
Meglio imparare dagli errori degli altri che dai propri... troppo pericoloso. La vita di una persona non basta...
Lo studio della teoria, in fondo, è l'esperienza di moltissimi assimilata in pochissimo tempo. Poi basta metterla in pratica.
Per questo condivido anche chi sta asserendo che è molto individuale...
Si dice (e l'esperienza ce lo conferma) che non si smette mai di imparare... Ma qualcuno, spesso, non inizia neppure...
Testa, consapevolezza, autodisciplina, umiltà ecc. sono tutte belle parole, certamente anche vere. Ma cosa ci sta sotto?
Riconoscere i propri limiti è una consapevolezza utilissima.
Ma se i limiti ci sono e sono tanti è un bel problema.
Se poi non si fa nulla per aumentare la propria conoscenza e ridurre i propri limiti, si entra in altri vizi capitali...


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Hermes Fly il 14 Luglio 2014, 00:50:27
Io ritengo che indubbiamente chi vola spesso ha maggior conoscenza e reazione istintiva di chi lo fa poco.
Quoto Fabriz : è meglio imparare anche dagli errori degli altri .


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: EurostarSL il 14 Luglio 2014, 09:53:58
Cat, tu dici che é intelligenza, calma e culo, però poi dici anche che una volta non sei decollato perché alla prova magneti avevi cali di giri differenti tra uno e l'altro.
Sarei curioso di sapere qua dentro in quanti avrebbero abortito il volo come te.

Tutti, tranne gli stupidi...e per quelli non c'è medicina.

Ti dico anche perché: io ho un carissimo amico che raramente scrive in questo forum che fa il pilota di linea. Anni fa, era abbastanza agli inizi di carriera, chiacchierando mi diceva che voleva controllare la meteo per il gg dopo, al che io gli ho chiesto perché dato che se fosse stato bellissimo sarebbe decollato, se fosse stato bruttissimo sarebbe decollato uguale.

Loro non hanno scelta, noi si. Se tu decolli consapevole di un possibile problema all'unico motore che hai sul tuo aereo sei un demente, non esistono altri termini.

Quindi ripeto la risposta: tutti, tranne quelli che nemmeno capiscono che il problema esista


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: MarcuLee il 14 Luglio 2014, 10:03:14

La tecnica di volo, sbaglierò, ma è più facile di quella della automobile.


Sbagli


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Arturo (sesterzio) il 14 Luglio 2014, 10:20:41
Ho appena fatto una interessante esperienza che racconterò ... tra qualche anno.

Conclusioni tratte:
- SHIT HAPPENS (anche se poi scopri che qualche cavolata ha facilitato molto il problema)
- FLY THE PLANE  In qualsiasi caso pensa a far volare quel coso che ti tiene per aria
- RIPROGRAMMA adattati a quello che è successo e non fissarti su quello che avrebbe dovuto succedere
- PIU' ESPERIENZE HAI e più è facile reagire Se non hai mai cercato un alternato in un momento a caso FALLO Se non hai mai volato in condizioni marginali FALLO CON UN AIUTO

A me queste cose hanno salvato la buccia, poi ciascuno voli come se la sente ma, per favore, MAI in modo sbadato o "alla ca**o di cane".

Saluti Arturo


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Nicola I-6683 il 14 Luglio 2014, 14:43:57
...."meteo". Cosa intendi? Guardarlo o saperlo guardare?...

intendo che il complesso delle cose che ho elencato si riferisca alla persona secondo un approccio olistico, cioè che vada visto nel suo insieme perchè siamo esseri complessi e integrati, e non a settori

sintesi rozza:
dipende: per me significa verificare che durante il volo ragionevolmente previsto si mantengano le condizioni di visibilità che ritengo accettabili (sono molto cautelative) al rientro un vento gestibile (pista con direzione obbligata, ci sto dentro comodo con  14 km/h misurtati di vento in coda), temperature che non generano problemi al motore ecc, tutto ciò mi consente di gestire il volo e di divertirmi altrimenti sto giù a puilire l'aereo, ma la cosa può leggermenta vairare in funzione dei possibili alternati e di dove vado (montagna, pianura, ...boh)

per OOAVA il significato presumo sia diverso

per Cat suppongo sia diverso ancora


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: FABRIZ il 14 Luglio 2014, 15:34:58
...."meteo". Cosa intendi? Guardarlo o saperlo guardare?...

intendo che il complesso delle cose che ho elencato si riferisca alla persona secondo un approccio olistico, cioè che vada visto nel suo insieme perchè siamo esseri complessi e integrati, e non a settori

sintesi rozza:
dipende: per me significa verificare che durante il volo ragionevolmente previsto si mantengano le condizioni di visibilità che ritengo accettabili (sono molto cautelative) al rientro un vento gestibile (pista con direzione obbligata, ci sto dentro comodo con  14 km/h misurtati di vento in coda), temperature che non generano problemi al motore ecc, tutto ciò mi consente di gestire il volo e di divertirmi altrimenti sto giù a puilire l'aereo, ma la cosa può leggermenta vairare in funzione dei possibili alternati e di dove vado (montagna, pianura, ...boh)

per OOAVA il significato presumo sia diverso

per Cat suppongo sia diverso ancora
Sì, per tutti molto soggettivo, anche se la materia è una sola...  ;)


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: robur il 15 Luglio 2014, 18:53:33
Ciao , orbene riprendo da dove ho lasciato per dare una spiegazione più completa. Volo circa 15 ore , se avessi un aereo mio ho calcolato ne farei 50 all'anno. Ma come ho fatto queste 15 , provando e riprovando decolli , manovre, atterraggi , da noi sono 800 metri di pista ma negli altri campi no. Ne conosco uno che è il mio traguardo che è circa 280 metri . Senza disdegnare brevi escursioni o voli sul po (radenti). Ma mi veniva da proporre un esempio calzante. Due piloti si incontrano al bar , uno è un prestigioso pilota di linea con 10000 ore di volo in 10 anni  l'altro è un pilota di montagna con 500 ore in 10 anni .
Stanno discutendo su chi sia il più bravo il 1° forte del suo status propone una singolare gara si scambieranno i ruoli ovviamente dopo passaggio macchina, il giorno stabilito alle 9.00 il pilota di montagna sale sull'airbus , segue i parametri avvia i motori  decolla e vola a newyork 8 ore , stanchissimo atterra. Lo stesso giorno il pilota di linea sale sul biciclo alle 9.00 decolla ma sulle montagne cade. Morale 10000 ore possono non bastare se non hai una preparazione completa !!


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: LeOnAir il 15 Luglio 2014, 21:11:10
Ciao , orbene riprendo da dove ho lasciato per dare una spiegazione più completa. Volo circa 15 ore , se avessi un aereo mio ho calcolato ne farei 50 all'anno. Ma come ho fatto queste 15 , provando e riprovando decolli , manovre, atterraggi , da noi sono 800 metri di pista ma negli altri campi no. Ne conosco uno che è il mio traguardo che è circa 280 metri . Senza disdegnare brevi escursioni o voli sul po (radenti). Ma mi veniva da proporre un esempio calzante. Due piloti si incontrano al bar , uno è un prestigioso pilota di linea con 10000 ore di volo in 10 anni  l'altro è un pilota di montagna con 500 ore in 10 anni .
Stanno discutendo su chi sia il più bravo il 1° forte del suo status propone una singolare gara si scambieranno i ruoli ovviamente dopo passaggio macchina, il giorno stabilito alle 9.00 il pilota di montagna sale sull'airbus , segue i parametri avvia i motori  decolla e vola a newyork 8 ore , stanchissimo atterra. Lo stesso giorno il pilota di linea sale sul biciclo alle 9.00 decolla ma sulle montagne cade. Morale 10000 ore possono non bastare se non hai una preparazione completa !!

Chi ha deciso
Che il pilota di linea cade e che il pilota di montagna arriva?

 ???


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: robur il 16 Luglio 2014, 19:10:24
Ciao , orbene riprendo da dove ho lasciato per dare una spiegazione più completa. Volo circa 15 ore , se avessi un aereo mio ho calcolato ne farei 50 all'anno. Ma come ho fatto queste 15 , provando e riprovando decolli , manovre, atterraggi , da noi sono 800 metri di pista ma negli altri campi no. Ne conosco uno che è il mio traguardo che è circa 280 metri . Senza disdegnare brevi escursioni o voli sul po (radenti). Ma mi veniva da proporre un esempio calzante. Due piloti si incontrano al bar , uno è un prestigioso pilota di linea con 10000 ore di volo in 10 anni  l'altro è un pilota di montagna con 500 ore in 10 anni .
Stanno discutendo su chi sia il più bravo il 1° forte del suo status propone una singolare gara si scambieranno i ruoli ovviamente dopo passaggio macchina, il giorno stabilito alle 9.00 il pilota di montagna sale sull'airbus , segue i parametri avvia i motori  decolla e vola a newyork 8 ore , stanchissimo atterra. Lo stesso giorno il pilota di linea sale sul biciclo alle 9.00 decolla ma sulle montagne cade. Morale 10000 ore possono non bastare se non hai una preparazione completa !!

Chi ha deciso
Che il pilota di linea cade e che il pilota di montagna arriva?

 ???


Dati alla mano , per volare di linea in separazione di traffico basta mantenere dei parametri , poi certo non è tutto qua . Mentre per volare in montagna magari innevate non bastano i parametri devi essere addestrato bene e devi averlo fatto e cmq è un volare decisamente diverso. Ne converrai.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Mariofly il 16 Luglio 2014, 23:24:44
Dati alla mano, domani mattina caro rrocky se vuoi fare una bella traversata oceanica vai a mxp al posto mio ed io vengo a mezzana a volare sulla scorreggia con le ali.
Dati alla mano essendo un Boeing dovrebbe essere ancora più semplice di un AIRBUS quindi possiamo tralasciare il type anche perché avrai un pivello seduto a dx a cui ordinare di fare se sempre con i tuoi dati alla mano avrai qualche dubbio.
La paga però la prendo io...
Siete forti!
 :D
:D


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Crono il 17 Luglio 2014, 08:44:02
non sono totalmente d'accordo. il discorso incidenti mortali e' assai complesso e i numeri risicatissimi di questi eventi ne rendono l'analisi particolarmente ardua

la mia impressione e' che gli incidenti che colpiscono i piloti con molte ore hanno una componente statistica in essi. cioe', oltre all'esperienza, bravura, manico eccetera entra il gioco il fatto che piu' uno vola piu' e' soggetto a eventi legati alla pura sfiga.

e' chiaro che se ti pianta motore in decollo sopra un bosco di alberi ad alto fusto importa poco se hai 5 o 5000 ore, sfiga e culo sono i fattori principali in gioco. ed e' chiaro che le probabilita' che tale evento colpisca uno con 1000 ore invece che 10 e' 100 volte superiore

riguardo al paragone con le auto.

un sacco di gente si ammazza in auto ma nessuno fa analisi simili a questa. perche'? semplice, perche' l'auto e' ormai un fattore inevitabile e la gente ci ha fatto il callo. tutto qui.

in realta' se leviamo i suicidi, gli incidenti VDS sono estremamente rari ed e' difficile vedere un "pattern", quindi sembra che il livello di sicurezza sia molto elevato e gli incidenti rari e diversi. puo' essere che l'unico pattern visibile siano le piantate motore causate da fuel starvation, certamente una cosa verso la quale e' possibile fare passi avanti, se solo la gente lo volesse invece che fissarsi con parate e riti voodoo




Citazione
nel caso dell'allievo (o pilota consapevolmente limitato) c'è la percezione dei propri limiti e di ciò che è necessario fare per tenercisi lontani, poi le cose cambiano
Rozza un par de ciufoli, è esattamente il mio pensiero :-*
Integro:

L'allievo SA di non sapere, e si comporta di conseguenza (salvo rare e temibili eccezioni)

Il "diplomato" a T.P. ha CONCLUSO l'iter formativo. Se vuole completasi a livello teorico/pratico è libero di farlo, altrimenti il suo bagaglio teorico/aerodinamico è dato e non aumenterà, ovvero non aumenterá la sua capacità di CAPIRE la macchina.

Viceversa con il passare delle ore volate aumenterà, e di molto, la sua capacità di USARE la macchina, ovvero anche andare a curiosare verso i limiti dell'inviluppo (e purtroppo anche parecchio oltre)
G





Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Crono il 17 Luglio 2014, 08:51:20
concordo col Cat in toto.

le molte ore, dopo le prime 100 o 200, servono principalmente a una cosa: a non entrare in pallone totale e fare cazzate non necessarie.

ricordiamoci che ci sono aggeggi da 200 euro capaci di volare ed atterrare da soli. gli aerei volano NONOSTANTE il pilota, e mentre navigazione, meteo, air law, fonia sono delle grandi e complicate (spesso inutilmente complicate) rotture di cazzo a tenere in volo un aereo bastano 2 grammi scarsi di cervello.

il problema sono gli altri 1400 e passa, che tendono a far fare alla gente idiozie assurde.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: FABRIZ il 17 Luglio 2014, 11:01:01
...gli aerei volano NONOSTANTE il pilota, e mentre navigazione, meteo, air law, fonia sono delle grandi e complicate (spesso inutilmente complicate) rotture di cazzo a tenere in volo un aereo bastano 2 grammi scarsi di cervello.
Concordo in pieno!


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Nicola I-6683 il 17 Luglio 2014, 11:27:16
...gli aerei volano NONOSTANTE il pilota, e mentre navigazione, meteo, air law, fonia sono delle grandi e complicate (spesso inutilmente complicate) rotture di cazzo a tenere in volo un aereo bastano 2 grammi scarsi di cervello.
Concordo in pieno!

o sono troppo apprensivo o io ne ho 1,97g


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: FABRIZ il 17 Luglio 2014, 11:38:02
...gli aerei volano NONOSTANTE il pilota, e mentre navigazione, meteo, air law, fonia sono delle grandi e complicate (spesso inutilmente complicate) rotture di cazzo a tenere in volo un aereo bastano 2 grammi scarsi di cervello.
Concordo in pieno!

o sono troppo apprensivo o io ne ho 1,97g
Si parla di "tenere in volo" l'aereo. Non di subire effetti meteo che non si conoscono o di navigare tra le montagne... Quelle sono altre competenze.
Distinguiamo le due cose... Nel complesso il pilotare ha molteplici aspetti da conoscere e saper affrontare. Ma il "condurre l'aereo", fine a se stesso, è più facile che guidare un'auto sulle strade di oggi...


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Nicola I-6683 il 17 Luglio 2014, 12:33:48
...il "condurre l'aereo", fine a se stesso, è più facile che guidare un'auto sulle strade di oggi...

suoppongo tu non sia mai stato ai comandi di un Avid Flyer

in caso contrario io ho 1,97g di cervello


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Flak il 17 Luglio 2014, 13:29:33
Citazione
Dati alla mano , per volare di linea in separazione di traffico basta mantenere dei parametri , poi certo non è tutto qua . Mentre per volare in montagna magari innevate non bastano i parametri devi essere addestrato bene e devi averlo fatto e cmq è un volare decisamente diverso. Ne converrai.
Scusa rrocky, senza offesa, ma in effetti quel "dati alla mano", in un esempio di fantasia, è un tantino pretenzioso ...   :D :)


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Crono il 17 Luglio 2014, 14:26:08
in realta' anche con turbolenza e in montagna far volare un aereo e' semplicissimo

mi ricordo un volo in turbolenza e come al solito facevo guidare il mio passeggero/pilota principiante, che sudava copiosamente cercando di combattere le turbolenze estive della pianura padana a mezzogiorno

a un certo punto stavo per vomtitare e gli ho detto di lasciare i comandi. il 75% della turbolenza e' sparita


come appunto dicevo, gli aerei volano nonostante i piloti.


...gli aerei volano NONOSTANTE il pilota, e mentre navigazione, meteo, air law, fonia sono delle grandi e complicate (spesso inutilmente complicate) rotture di cazzo a tenere in volo un aereo bastano 2 grammi scarsi di cervello.
Concordo in pieno!

o sono troppo apprensivo o io ne ho 1,97g
Si parla di "tenere in volo" l'aereo. Non di subire effetti meteo che non si conoscono o di navigare tra le montagne... Quelle sono altre competenze.
Distinguiamo le due cose... Nel complesso il pilotare ha molteplici aspetti da conoscere e saper affrontare. Ma il "condurre l'aereo", fine a se stesso, è più facile che guidare un'auto sulle strade di oggi...


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: _._ _ _._ _ _ _ il 17 Luglio 2014, 16:48:32


come appunto dicevo, gli aerei volano nonostante i piloti.



Benvenuto nel mondo della progettazione aeronautica.
Finalmente...

Questa te la rubo.

e cmq nemmeno gli aerei migliori possono nulla contro piloti suicidi o palesemente stupidi


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: robur il 17 Luglio 2014, 21:01:00
Dati alla mano, domani mattina caro rrocky se vuoi fare una bella traversata oceanica vai a mxp al posto mio ed io vengo a mezzana a volare sulla scorreggia con le ali.
Dati alla mano essendo un Boeing dovrebbe essere ancora più semplice di un AIRBUS quindi possiamo tralasciare il type anche perché avrai un pivello seduto a dx a cui ordinare di fare se sempre con i tuoi dati alla mano avrai qualche dubbio.
La paga però la prendo io...
Siete forti!
 :D
:D




Ciao Mariofly , oltre che cecato hai problemi di geografia (come farai ad orientarti in aereo!! )  nel post precedente dicevo dopo passaggio macchina !! Geografia perché Mezzana non è in montagna è nella noiosissima pianura padana . In quanto alle scorregge con le ali....ci sono già venuti a trovare i prestigiosi comandanti  per volare ma sono scappati dopo aver provato la turbolenza nel formato vds. Ti racconterei anche di quel com. che è venuto in compagnia col  c172 ad atterrare sull'erba come se fosse a linate....che risate che ci siamo fatti.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: robur il 17 Luglio 2014, 21:04:38
Citazione
Dati alla mano , per volare di linea in separazione di traffico basta mantenere dei parametri , poi certo non è tutto qua . Mentre per volare in montagna magari innevate non bastano i parametri devi essere addestrato bene e devi averlo fatto e cmq è un volare decisamente diverso. Ne converrai.
Scusa rrocky, senza offesa, ma in effetti quel "dati alla mano", in un esempio di fantasia, è un tantino pretenzioso ...   :D :)


Ciao Flak , nessuna offesa ,come riconosci anche tu è un esempio di fantasia come le parabole che si dice raccontasse Gesù , solo per riflettere sulle rispettive preparazioni . Non certo per sentirmi un dio io ho già dichiarato lo status delle ore che volo qualche post addietro.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Ragno il 17 Luglio 2014, 21:42:41

 io ho già dichiarato lo status delle ore che volo qualche post addietro.

15 ore? Ho capito bene?


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Mariko il 18 Luglio 2014, 08:16:52
Non è che perché la dice uno con mille ore, magari istruttore, esaminatore, esaminatore degli esaminatori degli istruttori, una cazzata diventa verità, anzi "Verità".(http://vfrflight.net/Smileys/LightB/rolleyes.gif)


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: massimo il 18 Luglio 2014, 09:32:17
Non è che perché la dice uno con mille ore, magari istruttore, esaminatore, esaminatore degli esaminatori degli istruttori, una cazzata diventa verità, anzi "Verità".([url]http://vfrflight.net/Smileys/LightB/rolleyes.gif[/url])

Con scappellamento da quale parte?


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: MarcuLee il 18 Luglio 2014, 18:08:37
Non fatemi arrabbiare il marione! ;D
Comunque vorrei far notare che ogni concetto è estremizzabile al punto tale da renderlo sacrosanto, ogni discorso può trasformarsi in "take it easy".
Ora, se è vero che i parametri aiutano, è anche vero che non salirei solo ai comandi un f104, un Boeing, o su un 330 solo perchè conosco la Vref.
Certo, "volare è quella roba lì", ma in mezzo c'è molta altra robuccia...
Rrocky, nel volo attraverserai molte fasi, di cui tra le prime c'è quell'entusiasmo dettato dal fatto che "ti è dato di volare e non credevi di riuscirci". Ci passano in molti, soprattutto quelli che imparano un po' in là con gli anni (non so se sia il tuo caso, è una considerazione di genere che noto da istruttore...). Per cui da lì, "volare è una cazzata", etc... Col tempo cambierai e cambierai ancora opinione su molte cose che fai in volo. Per farti un esempio, quando avevo 15 ore (e 20 anni...) una piantata motore non mi preoccupava perchè "tanto plani" e "fai volare l'aereo", oggi invece mi preoccupa di più.
Non vorrei sembrare filosofico, ma per ognuno di noi il volo ha un suo percorso naturale, fatto di sbagli, di soddisfazioni e di emozioni varie, positive e negative. Non forzare mai troppo.
Ho scelto di volare per piacere, la visione utilitaristica o competitiva del volo non mi interessano.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: babbonatale il 18 Luglio 2014, 19:35:06

...gli istruttori tendono ad avere una visione dei propri allievi, ma sanno molto meno di quelli istruiti dagli altri.

...un mio modesto consiglio per quel che vale , e' di non perdere mai l' occasione di fare un volo di perfezionamento con un altro istruttore, anche quando siete gia' esperti, o credete di esserlo.

Da ognuno potete acquisire qualcosa in piu'.

si dividono in queste categorie

il vostro istruttore, la vostra seconda mamma
un altro istruttore che pratica sulla stessa macchina su cui siete abituati
un altro istruttore che pratica su una macchina diversa
un altro istruttore che sale sulla vostra macchina dove non pratica abitualmente

lascio ovviamente a voi le facili considerazioni


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: robur il 18 Luglio 2014, 21:26:31

 io ho già dichiarato lo status delle ore che volo qualche post addietro.

15 ore? Ho capito bene?


Si Ragno hai capito benissimo se li contiamo bene potranno forsd essere 16 ma tant'è . Ora quelle ore sono il frutto che volo come dicevo quando l'aereo è disponibile e sai a Mezzana c'è molto movimento. Poi volo per il mio piacere non perché devo timbrare il cartellino o per lavoro.
Ahahaha quando hai detto che ci voleva il check per andare a Chamois , le risate che mi sono fatto . E come lo porto se ho l'attestato monoposto.

Cmq malgrado le mie 15 ore il prossimo volo lo impegno per provare il II° regime . Cosi tanto per perfezionarmi sia mai che possa servire a qualcosa!!


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Nicola I-6683 il 18 Luglio 2014, 21:52:09
...sia mai che possa servire a qualcosa!!

...ehm, purchè non a rendere più irregolare la superfice terrestre


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: robur il 19 Luglio 2014, 23:05:37
...sia mai che possa servire a qualcosa!!

...ehm, purchè non a rendere più irregolare la superfice terrestre


Ma tant'è sarà morto un pirla con 15 ore non un super esperto.



Il bello o almeno ,questo mondo volatorio dovrebbe esserlo, è che ognuno può farlo come vuole , esprimere la propria gioia di volare come gli pare più opportuno, non mi piace ripetermi ,ma capisco che nel leggere i post si è colpiti di più da alcune parole e non da tutte , e cioè che se avessi un aereo tutto mio ci volerei di più . Sapete cosa trovo esaltante prendere l'aereo alle 6.00 di mattina e volare in piena libertà. Cosi come mi piace volare con la neve di inverno.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: LeOnAir il 20 Luglio 2014, 21:09:28
L'unica domanda da farsi veramente è perché sono in pratica a zero gli incidenti degli allievi del periodo solista (pre e post attestato) mentre viene giù gente ben preparata.

PS) Non è retorica, proprio non me lo spiego, ma se ci fate caso...

ipotesi: diversi livelli di autodisciplina?

sintesi rozza:
nel caso dell'allievo (o pilota consapevolmente limitato) c'è la percezione dei propri limiti e di ciò che è necessario fare per tenercisi lontani, poi le cose cambiano



Credo che sia qui, il tutto.
Ua ragione Babbonatale ( ti stimo molto per quanto scrivi su questo forum ) quando dice di approfittare di ( più ) istruttori.
La pratica e le ore di volo sono ovviamente importanti, ma lo è altrettanto un giudizio imparziale ( che quindi non puó essere il nostro ) su  COME stiamo costruendo questa esperienza.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: luigi_wilmo il 20 Luglio 2014, 22:51:16
Un giudizio imparziale?
Difficilissimo, spesso non richiesto e, ma sono i miei due cents come dice Bertagnolio, assolutamente inutile.

Difficile, perché non siamo tutti uguali e non è vero che quello che riesce ad A pericolosamente lo sia anche per B (facendo la stessa cosa, lo so è contorto), spesso non richiesto (anzi provoca irritazione e, poi, se uno vuole prendersi dei rischi e ne è consapevole, che vuoi che faccia?), inutile perché uno, magari, fa quello che si comporta bene davanti all'istruttore, per scatenarsi quando solo o con amici.

A me sembra che diate troppo valore taumaturgico all'istruttore, mi pare sia più facile capire il cosa ed il come anche andando in giro con qualcuno che è oggettivamente in gamba (magari non istruttore) e cercare di "rubare" il più possibile.

Chi dovrebbe far fare una riflessione ad un pilota che rischia senza comprendere il rischio (perché se uno comprende il rischio, poi sono affari suoi)?

Chi è proprietario del campo che ha l'autorità per farlo, intimando l'allontanamento dal campo, non per morale, ma perché una fumata nera è sempre un attentato all'esistenza del campo stesso.

PS
Mi sono permesso una sola volta di dire ad uno che rischiava troppo; era talmente palese (acro a bassissima quota senza percepire il rischio) e mi sono permesso solo di dire che era come arrampicare senza corde e con poca esperienza; si può fare, ma se sbagli, muori.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: MarcuLee il 21 Luglio 2014, 10:10:38
A me sembra che diate troppo valore taumaturgico all'istruttore, mi pare sia più facile capire il cosa ed il come anche andando in giro con qualcuno che è oggettivamente in gamba (magari non istruttore) e cercare di "rubare" il più possibile.

Hai ragione su tutto, ma per uno nuovo determinare il pilota "oggettivamente in gamba" non è facile. Quando ci vediamo ti faccio esempi....


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: LeOnAir il 21 Luglio 2014, 10:46:32
A me sembra che diate troppo valore taumaturgico all'istruttore, mi pare sia più facile capire il cosa ed il come anche andando in giro con qualcuno che è oggettivamente in gamba (magari non istruttore) e cercare di "rubare" il più possibile.

Hai ragione su tutto, ma per uno nuovo determinare il pilota "oggettivamente in gamba" non è facile. Quando ci vediamo ti faccio esempi....

Sono d'accordo. E mi permetto di dire che il "bravo istruttore" non deve essere bravo solo a volare, ma anzi, deve essere soprattutto bravo a valutare e a trasmettere.



Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: MarcuLee il 21 Luglio 2014, 10:51:33
Sono d'accordo. E mi permetto di dire che il "bravo istruttore" non deve essere bravo solo a volare, ma anzi, deve essere soprattutto bravo a valutare e a trasmettere.

Confermo.... anzi ti dico che ci sono piloti che sono degli "assi" a pilotare, ma come istruttori rendono poco, perchè la passione e la capacità di trasmettere qualcosa è indipendente dalle  competenze specifiche.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Crono il 21 Luglio 2014, 11:26:25
non dimenrticatevi che l'istruttore e' solo uno che ha passato un esame. e che esame, tra l'altro.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: LeOnAir il 21 Luglio 2014, 20:34:21
non dimenrticatevi che l'istruttore e' solo uno che ha passato un esame. e che esame, tra l'altro.


Io parlo di Istruttori con la I maiuscola. Non di istruttori sulla carta.
La difficoltà maggiore è proprio capire quali sono gli uni e quali gli altri.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: AfricanEagle il 22 Luglio 2014, 00:15:58
Istruttori.

Il mio primo istruttore era un pilota della seconda guerra mondiale, gran manico, teoria spiegata zero (sono ancora una zappa in materia) ma mi ha insegnato a non avere paura dell'aereo e come sentire il vento.

Poi ci sono stati tanti altri.

Il ragazzino americano di 22 anni a Chicago, in gamba, siamo entrati in vite con il BE23.

Quello sudafricano di 21 che mi ha fatto un check dieci volte più completo dell'esame di 2° grado.

In Nuova Zelanda, uno che secondo me aveva paura di volare, un'altro che sudava oltremisura che ha mi ha fatto l'applauso all'atteraggio sulla pista in erba (penso che non era mai atterrato sull'erba).

Poi un vecchio istruttore alle Isole Cook, un giro breve e solo due parole che mi hanno fatto sentire una m@rda (ci ripenso ancora oggi). :-(

In Olanda, una gran bella persona, dopo il checkout sul Fuji mi fa vedere il suo Pitts, mi confessa che dopo x00 ore di volo ancora non riesce ad atterrare come vorrebbe.

In Inghilterra, ex pilota di Harrier, poche parole per farmi comprendere come portare lo Stearman.

Poi i tanti amici che mi fanno il check biennale: chi anziano più di me, chi ho portato in volo appena brevettato anni prima, chi militare. Tante esperienze diverse, tante acquisizioni.

L'istruttore bravo riconosce che tipo di allievo ha davanti da come sale sull'aereo.
Il pilota con un pizzico di esperienza riconosce l'istruttore durante la messa in moto ;-)

Comunque bisogna mettersi sempre in discussione, cercare sempre l'istruttore più carogna e bastardo, è tutta esperienza, è tutta vita in più ...


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Crono il 22 Luglio 2014, 07:06:00
aspita african, ma sto solista alla fine sei riuscito a farlo? :D



Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: OOAVA il 22 Luglio 2014, 11:12:42
African !  ;........ e l istruttore che avevi all isola di PASQUA...non ce lo racconti? dai non tenerci sulle spine...


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: babbonatale il 22 Luglio 2014, 16:21:02

...African ha perfettamente ragione (lascia pure che dicano..)

da ogni istruttore acquisisci qualcosa

anche da un buon pilota seduto a fianco puoi imparare...o condividere consolidando
ma non e' la stessa cosa
all' istruttore conferisci un ruolo..quello di correggere, spiegare chiarire migliorare e puo'
non farsi, anzi deve non farsi, alcuno scrupolo nel fare osservazioni senza timore di
ferire la suscettibilita' del pilota.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Crono il 22 Luglio 2014, 18:40:20
bah, ho volato con istruttori che avevano meno ore di me e si vedeva



...African ha perfettamente ragione (lascia pure che dicano..)

da ogni istruttore acquisisci qualcosa

anche da un buon pilota seduto a fianco puoi imparare...o condividere consolidando
ma non e' la stessa cosa
all' istruttore conferisci un ruolo..quello di correggere, spiegare chiarire migliorare e puo'
non farsi, anzi deve non farsi, alcuno scrupolo nel fare osservazioni senza timore di
ferire la suscettibilita' del pilota.



Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: LeOnAir il 22 Luglio 2014, 20:03:33
Mi sembra quasi impossibile che un istruttore abbia meno di 600 ore...




bah, ho volato con istruttori che avevano meno ore di me e si vedeva



...African ha perfettamente ragione (lascia pure che dicano..)

da ogni istruttore acquisisci qualcosa

anche da un buon pilota seduto a fianco puoi imparare...o condividere consolidando
ma non e' la stessa cosa
all' istruttore conferisci un ruolo..quello di correggere, spiegare chiarire migliorare e puo'
non farsi, anzi deve non farsi, alcuno scrupolo nel fare osservazioni senza timore di
ferire la suscettibilita' del pilota.



Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: LeOnAir il 22 Luglio 2014, 20:22:20
Ho scritto "quasi" impossibile perchè in Itaglia è tutto possibile...
 :(


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Mariko il 23 Luglio 2014, 08:26:55
Leo, qual è il minimo di ore per poter partecipare al corso istruttori?


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: LeOnAir il 23 Luglio 2014, 08:35:15
Leo, qual è il minimo di ore per poter partecipare al corso istruttori?

Non ne ho proprio idea, non mi sono mai informato.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Ignazio il 23 Luglio 2014, 09:54:42
Anche in AG, per la parte pratica, sono sufficienti per il corso FI il PPL e 200 ore con 150 da PIC,
e questo vale in tutta EASAlandia, non in Italia...


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: babbonatale il 23 Luglio 2014, 10:19:21
bah, ho volato con istruttori che avevano meno ore di me e si vedeva




...come tu sai bene le ore di volo contano una beata esse...

Ci sono istruttori piu' profiqui altri meno, ma da tutti puoi tirare qualcosa

Quando sei gia' piu' esperto la nota di un istruttore puo'essere presa quantomeno come uno spunto di riflessione, che e' sempre oro colato.

Mi capita di volare con un istruttore che portavo in volo da ragazzino..(non mi e' consentito dire che gli ho "insegnato" a volare) ma qualche sua noticina mi puo' far comodo ancora, eccome. Quantomeno per supplire al rugginoso rincoglionimento...

 ;D




Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: frank60 il 23 Luglio 2014, 10:45:32
Vedo che c'è qualcuno che può fare a meno di tutti, istruttori compresi,come dicono a Roma sono nati già impararti......pericolosi, anzi no pericolosissimi!!!
happy landings
Frank


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Crono il 23 Luglio 2014, 11:45:03
ovviamente c'e' chi interpreta a modo suo qualunque cosa dico.

quello che volevo dire e' che sta santificazione dell'istruttore e' una altra di quelle str...upidaggini.

ci sono istruttori che ti disinsegnano cose, altro che imparare.  o che ti saturano di stronzate. me ne sono capitati un paio.

ma si puo' imparare anche e soprattutto da altri piloti. e perfino da gente che vola peggio di te.

e ora arriva la bomba: si impara VOLANDO.

incredibile he?

io se voglio imparare qualcosa me la faccio insegnare da chi la sa. la patente che costui possiede e' irrilevante.



Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Fewwy il 23 Luglio 2014, 13:27:07
Anche in AG, per la parte pratica, sono sufficienti per il corso FI il PPL e 200 ore con 150 da PIC,
e questo vale in tutta EASAlandia, non in Italia...

Non basta il PPL: se non sbaglio, ci va un PPL "e mezzo", perché devi farti la teoria del CPL.


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: Ignazio il 24 Luglio 2014, 09:01:53
Anche in AG, per la parte pratica, sono sufficienti per il corso FI il PPL e 200 ore con 150 da PIC,
e questo vale in tutta EASAlandia, non in Italia...

Non basta il PPL: se non sbaglio, ci va un PPL "e mezzo", perché devi farti la teoria del CPL.

Si corretto, ci vuole la teoria del CPL, ma questo ai fini dell'esperienza pratica di cui si parlava non conta direi...


Titolo: Re:Riflessione su noi piloti vds
Post di: JTFLY il 06 Novembre 2014, 00:35:40
dico solo che 1 ora di volo vale 1000 ore di noiosissima guida in automobile
in cielo andiamo a caccia di nuvole e di emozioni
in macchina sono i radar che vanno a caccia dei ns portafogli..
in aereo  dipendiamo da noi
in macchina dipendiamo troppo spesso dagli altri
non c`e`paragone.
Lo leggo solo oggi: splendida sintesi. Mi associo all'opinione

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