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Autore Topic: La riattaccata.  (Letto 1954 volte)
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104ttrista
Ospite
« il: 24 Febbraio 2010, 10:56:06 »

Arrivo al campo e vedo un aereo ulm di quelli tosti, bello e costoso sdraiato sull'erba: carrello spezzato e altri danni più o meno visibili in giro.
Non è del nostro campo e mi chiedo cosa possa essere successo. La mia curiosità viene soddisfatta dal pilota che giunge qualche tempo dopo e che con lo spirito giusto mi racconta di quanto è stato asino:
Ha da poco l'attestato e decide di fare come sempre un giretto nei campi non lontani dal suo.
Quando è in finale vede sulla sinistra una cascina e nonostante non sia sulla sua traiettoria non si sente tranquillo a passarle vicino, così inconsciamete si allarga sulla destra aumentando la velocità, che non si sa mai (!).
Ora è veloce e disallineato, deve correggere rapidamente e si impaurisce per degli alberi che sono appena oltre la testata pista opposta, in quel momento decide che mai e poi mai avrebbe riattaccato.
Tocca veloce e storto e il rimbalzo lo rispedisce per aria...alla scuola gli hanno insegnato a riattaccare, ma lui ha paura degli alberi (lontani) e non da motore.
Il secondo rimbalzo è (come sempre) peggiore del primo e in un attimo si ritrova con l'aereo nel fosso.
Solo spavento e un aereo scassato, meno male. Si malediceva perchè con il senno di poi si rendeva conto che bastava virare di 1 grado a sinistra riattaccando per non sorvolare gli alberi, ma aveva perso il sangue freddo in atterraggio.
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urka
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Post: 34


« Risposta #1 il: 24 Febbraio 2010, 11:35:10 »

Oltre al meccanismo perverso dell'orgoglio nel non riattaccare, secondo me, ce n'è uno più infido nel voler a tutti i costi atterrare su una determinata pista. Mi spiego: se sto facendo un giro a ca**eggio e arrivo su una pista che non mi fa sentire tranquillo non vedo perchè devo atterrarci a tutti i costi; se c'è una cascina in finale e alberi sull'altra testata che mi rendono insicura la riattaccata, secondo i miei parametri è chiaro, magari faccio un basso e me ne vado se non ho un preciso motivo per atterrare proprio lì. E comunque siamo in giro per divertirci. Poi magari ci ritorno con qualcun'altro o quando mi sento più sicuro nel mio percorso di crescita come pilota. Questa mia non vuole ASSOLUTAMENTE essere una critica al pilota in questione che se ha deciso di atterrare avrà fatto le sue considerazioni, ma uno spunto per parlarne.
Per esempio io alla Kong ci vado con quattro orecchie in piedi e se in quel momento non me la sento tiro dritto, ho tutto il tempo del mondo per migliorare, e se non è oggi sarà domani. Altro esempio, a Cascina Landa non ci sono mai stato e ora come ora non credo che ci andrei, stasso discorso per Termon, volo per divertirmi, mica perchè me lo ha detto il dottore.
IMHO

Umberto
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Umberto Astolfi - Milano
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« Risposta #2 il: 24 Febbraio 2010, 13:12:44 »

CL, se fai le cose come dovrebbero essere SEMPRE fatte, e' una pista come le altre. ci e' atterrrato di tutto e abbiamo due dynamic e due sierra residenti, che raramente usano piu' di meta' pista.
Loggato

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